L’economista di Harvard avvisa l’Europa sulla condizione climatica.
Secondo il professore di economia ambientale, Jeffrey Sachs, non abbiamo bisogno di altre prove del fatto che il cambiamento climatico sia una priorità. Dopo i picchi storici delle temperature di 40 gradi nel Regno Unito, la tragedia che ha colpito il Pakistan con le alluvioni monsoniche e quella che si è abbattuta sulle Marche, “cos’altro deve succedere per rimettere al primo posto delle priorità il climate change?” chiede.
“Gli eventi estremi, mai visti di tale entità, sono sempre più frequenti. Il conto economico delle calamità naturali cresce esponenzialmente e potrebbe superare nel mondo i mille miliardi nel prossimo decennio” avvisa l’economista. Per questo bisogna investire bene i soldi per il clima e non sprecarli perché siamo già in grave ritardo su tantissime misure da adottare.
A pagare di più sono i paesi più poveri
L’economista commenta anche qunsto succede nelle Marche, del mancato intervento di 45 milioni stanziati per contenere il torrente del Misa straripato che ha provocato la tragedia. Eventi del genere succedono ovunque, spiega Sachs. “C’è alla base un’incuria colpevole e un’incapacità progettuale nel cogliere il problema nella sua completezza” dice. Poi sottolinea che alla base ci sono anche problemi e carenze infrastrutturali dovute anche all’estrema povertà, come nel caso del Pakistan. Paesi che contribuiscono con solo l’1% del riscaldamento globale e pagano le conseguenze più pesanti.
Mentre in Europa “siamo fortunati” dice l’economista perché abbiamo il maxi-piano New Green Deal da più di 200 miliardi. Questo piano permetterà interventi di decarbonizzazione, riassetto idrogeologico e restauro delle infrastrutture. “Sarebbe imperdonabile non cogliere l’occasione, significherebbe che siamo al punto del non ritorno”.
Infine, l’economista parla del conflitto in Ucraina che ha peggiorato la situazione. L’opinione di Sachs sulla guerra è divisiva perché è contrario al continuo riarmo che “rischia di protrarre all’infinito un conflitto che ci contrappone a un lestofante come Putin”. E punta ad un’iniziativa diplomatica più convinta.